È da ottobre 2015 che ogni mese diventa il nuovo record assoluto in termini di temperature e a questa escalation non si sottrae neppure aprile 2016. Sono arrivati i dati ufficiali della NASA che indicano in 1,11 gradi lo stacco dalla media per l’ultimo mese trascorso. A fare da riferimento tutte le misure rilevate a partire dal lontano 1880.
Se a ottobre 2015 i gradi sopra la media erano stati 1,07, a novembre 1,01 e a dicembre a 1,10, per arrivare a gennaio 2016 con +1,11, al quale è seguito febbraio con +1,33 e infine marzo con +1,29. Si tratta di scostamenti sempre crescenti che con ogni probabilità faranno in modo che il 2016 scalzi il 2015 in termini di record assoluto degli ultimi 137 anni.
Il precedente aprile più caldo era stato quello del 2010, che è stato adesso superato di 0,24 gradi. Gavin Schmidt, scienziato della NASA, ha commentato in un tweet:
Con l’aggiornamento di aprile c’è oltre il 99% di possibilità che il 2016 sia un nuovo anno record.
La causa principale secondo gli scienziati è ovviamente il surriscaldamento globale, anche se quest’anno si è manifestato pure un fenomeno di El Niño particolarmente intenso. Andy Pitman, direttore dell’Arc Centre of Excellence for Climate System Science dell’Università australiana del New South Wales, ha commentato:
I climatologi lanciano avvertimenti almeno dagli anni Ottanta ed è tutto ormai assolutamente scontato dal 2000 in poi. Quindi perché sorprendersi?
Ha proseguito spiegando che l’obiettivo degli 1,5 gradi massimi di aumento è solo una velleità, un numero che sarà impossibile da raggiungere vista l’inerzia di un sistema che fa fatica a seguire i buoni propositi presi dalle varie nazioni alla COP21.
Per l’Italia il mese di aprile è stato il terzo più caldo della storia, 1,76 gradi più caldo rispetto alle medie di riferimento. Questo si vede nei campi e al mercato, come fa notare Coldiretti:
Sui banchi dei mercati in Italia sono già arrivate albicocche, meloni e ciliegie Made in Italy spinti da un caldo record che nel mondo ha fatto segnare le temperature più elevate di sempre per sette mesi consecutivi secondo la NASA.
Tutto ciò è decisamente anomalo, ma il problema più rilevante sembrano essere i danni da temporali violenti e improvvisi che si alternano, a breve distanza di tempo, a periodi di siccità mettendo a dura prova le colture. I danni, secondo l’organizzazione di imprenditori, negli ultimi 10 anni sono stati 14 miliardi di euro.
di Rossana Andreato
Scrivi commento