La zona dell'Artico si riscalda a un ritmo due volte superiore al resto del Pianeta. È l'allarme lanciato da Greenpeace alla vigilia della giornata mondiale degli oceani in un rapporto di tredici pagine sul surriscaldamento dell'area del Circolo Polare. Nel dossier, che si intitola provocatoriamente What happens in the Artic doesn't stay in the Artic ("Ciò che accade nell'Artico non resta confinato nell'Artico" ndr), l'associazione ambientalista internazionale denuncia come l'alterazione di questo ecosistema e gli effetti dei cambiamenti climatici che ne derivano potrebbero avere ripercussioni già nei prossimi decenni.
Negli ultimi trent'anni, infatti, l’area coperta di ghiacci si è ridotta in modo sostanziale. Questo fenomeno ha già avuto una prima conseguenza. Estate dopo estate è diminuita la capacità della superficie ghiacciata di riflettere la luce solare: un fenomeno noto come albedo. Ed è così è aumentato il calore assorbito dal mare: calore che contribuisce allo scioglimento dei ghiacci e che alimenta un circolo vizioso molto pericoloso per l'ambiente e per l'uomo.
La scarsa copertura di ghiacci artici spesso viene associata a un aumento della temperatura del mare Mediterraneo. Al momento la relazione tra questi fenomeni non è ancora del tutto chiara per gli scienziati. Anche se, proprio in quell'area, sono già stati registrati particolari fenomeni atmosferici, di natura anche violenta, che si aggiungono a fattori come disturbi nella formazione delle nuvole, effetti sulla Corrente del Golfo e cambiamenti nell’umidità dei suoli
Spionaggio, esercitazioni con migliaia di uomini, decine di navi e sottomarini che battono bandiera statunitense e russa si aggirano nella zona. Ma Cina ed Europa non stanno a guardare. Tutto questo mentre i ghiacci artici hanno perso metà del loro volume negli ultimi venticinque anni
Nello studio, Greenpeace avverte inoltre che lo scioglimento dei ghiacci ha anche un'altra conseguenza: faciliterà le attività di pesca, trasporto e trivellazioni in cerca di combustibili fossili, agevolando così lo sfruttamento delle risorse naturali nel Mar Glaciale Artico.
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