Una raccolta differenziata 'versione easy', che renda più semplice la scelta del cassonetto almeno quando si deve cestinare qualcosa, non fosse altro perché i bidoni potrebbero essere di meno. Con la raccolta multimateriale è infatti possibile diminuire il numero dei cassonetti, passando da cinque (con la raccolta monomateriale, uno per categoria di rifiuto tipo carta e cartone, vetro, plastica, metalli e naturalmente organico) a due o tre grazie alla raccolta multimateriale (che accorpa nello stesso 'bidone' per esempio 'vetro-plastica-metalli' oppure 'carta-vetro-plastica-metalli'); cosa che poi potrebbe anche avere impatti sul decoro urbano, avendo più spazio libero per esempio per parcheggi o aiuole.
Una scelta che però, in Italia, non tutte le città possono decidere di intraprendere per via della peculiarità, sia geografica che urbanistica, del nostro Paese. Secondo lo studio, 'Analisi dei costi della raccolta differenziata multimateriale', promosso da Utilitalia (la federazione delle imprese dei servizi ambientali, idrici ed energetici) e realizzato da Bain - in cui viene scattata una fotografia dei costi delle imprese e delle diverse modalità di raccolta (stradale o domiciliare) della differenziata - già oggi oltre il 30% della differenziata viene raccolta in modo multimateriale, cioè mettendo insieme due o più 'frazioni' di rifiuti: ovvero 1,9 milioni di tonnellate all'anno. Sono oltre 119 mila le tonnellate di carta e cartone raccolte (4%); 839 mila quelle di vetro (48%); 819 mila di plastica (70%); 132 mila di metalli (51%).
La percentuale sale dal 30 al 56% escludendo dal computo carta e cartone. Dal mare alla montagna, dalle città d'arte alle metropoli, in Italia la gestione dei rifiuti è influenzata da diverse variabili, e ogni città è una storia a sé. "Non c'è un unico modo di fare le cose - osserva il vicepresidente di Utilitalia, Filippo Brandolini - ci sono delle variabili che cambiano in base alle caratteristiche del territorio, della popolazione, della stagionalità. Le aziende, in generale, sono attente a tutti i modelli che si stanno sviluppando" per riuscire così a "fare scelte di efficienza industriale e di riduzione dei costi di gestione". Le imprese che utilizzano almeno una modalità multimateriale sono il 94%.
I modelli di raccolta sono cinque, divisi in 'leggero' (plastica-metalli e carta-plastica-metalli) e 'pesante' (vetro-metalli, vetro-plastica-metalli, carta-vetro-plastica-metalli). Il modello 'leggero' incide per il 47%, quello 'pesante' per il 53%. I modelli più diffusi sono: plastica-metalli (42%), vetro-plastica-metalli (25%), vetro-metalli (23%). Il 'porta a porta' vince sulla raccolta stradale con il 51%; e in particolare, quando il modello è 'leggero' è il 'porta a porta' a prevalere con il 56%; quando invece si usa il 'pesante' la raccolta stradale arriva al 60%.
La raccolta multimateriale ha un costo medio di circa 185 euro a tonnellata. Il 'porta a porta' costa tra il 30 e il 40% in più; costi maggiori riassorbiti dal trattamento industriale successivo. Guardando alla comparazione dei costi, c'è mediamente una maggiore convenienza della raccolta con il sistema multimateriale rispetto a quello monomateriale.
di Tommaso Tetro
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