La nona edizione della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti (Serr) si staglia vicina all’orizzonte: inizierà in tutta Europa sabato 18 novembre e si concluderà domenica 26 novembre. Ma nel corso della presentazione ufficiale che si è svolta oggi a Ecomondo, nello stand di Utilitalia, è stato già reso noto che l’Italia è «ancora al top in Europa per quanto riguarda la prevenzione dei rifiuti. Sono infatti 4.422 le azioni registrate nel nostro Paese (+3 rispetto al 2016)», classifica che vede sul podio anche «Francia (1.798 azioni) e Catalogna (815 azioni)».
Analizzando i dati nel dettaglio, nel 2017 sono cresciuti i singoli proponenti delle azioni, aumentati di oltre il 45% rispetto all’anno scorso; la categoria delle scuole è quella che ha registrato l’incremento maggiore nel numero di adesioni (più che raddoppiato), e questa è la classifica – in percentuale – delle “azioni” che sono state proposte dalle diverse tipologie di action developer: pubbliche Amministrazioni 45%, associazioni 23%, scuole 15%, imprese 10%, cittadini 7%. Da sottolineare comunque che i proponenti appartenenti alla categoria delle imprese, pur rappresentando solo un decimo del totale, contribuiscono però per l’85% delle azioni registrate.
Ma a dimostrazione di quanto le iniziative dei singoli siano indispensabili ma non sufficienti, senza una politica industriale capace a monte di coordinare la transizione lungo la filiera di produzione e consumo – dunque prima che i rifiuti divengano tali –, gli ultimi dati Ispra non lasciano spazio a dubbio. Secondo l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale sono 30,1 le milioni di tonnellate di rifiuti urbani prodotti in Italia nel 2016 (+590mila tonnellate rispetto all’anno precedente) e 132,4 le milioni di tonnellate di rifiuti speciali prodotte nel 2015; un dato che «potrebbe risultare ancora sottostimato», e che comunque segna +1,8 milioni di tonnellate rispetto all’anno precedente.
Fonte: http://www.greenreport.it/news/economia-ecologica/italia-4-422-le-azioni-la-riduzione-dei-rifiuti-la-spazzatura-cresce-comunque/