Le aziende elettriche, dell’acqua potabile, di gestione dei rifiuti o del gas sembrano uscite dalla crisi. Lo dicono gli economisti esperti di utility e di servizi pubblici locali. «Il momento problematico delle multiutility è alle spalle», osserva Marco Carta, amministratore delegato dell’Agici che, insieme con Accenture, ha coordinato lo studio «Cambiamento climatico e transizione energetica» che sarà illustrato domani a Milano in occasione del rapporto annuale 2018 dell’Osservatorio sulle alleanze e le strategie nel mercato italiano delle utilities.
Il ruolo di abilitatori
L’analisi degli economisti condotta su 27 società campione conferma il vestito nuovo che le aziende di energia elettrica e gas, di nettezza urbana e acqua potabile stanno indossando: i panni di quello che Carta di Agici definisce “abilitatore”, intermediario fra il cambiamento tecnologico e i consumatori.
«Quello che emerge — avverte Carta — è che il momento problematico delle multiutility è alle spalle, e le aziende hanno capito come reagire alle sfide del futuro: si sono fatte più reattive e stanno conseguendo utili importanti, i quali insieme con il basso costo del debito stanno mettendo in campo le scelte imposte dalla Strategia energetica nazionale. Si pongono appunto come come abilitatori della transizione, e investono in infrastrutture di rete, in contatori di nuova generazione, in colonnine per le auto elettriche eccetera. al servizio degli altri operatori e della comunità, per rendere possibile l’integrazione con le fonti rinnovabili e con la tendenza alle aggregazioni della domanda e dell’offerta».
Qualche dettaglio. Per le società multiservizi che operano nei diversi ambiti : per il 2017 sono previsti ricavi, Mol e utili in netta crescita tra l’8% e l’8,5% rispetto al 2016.
Le imprese elettriche
Il settore elettrico sta vivendo un processo di trasformazione profonda verso un nuovo modello di business in cui le fonti rinnovabili, l’efficienza energetica e i consumatori avranno un ruolo centrale. Segnali di miglioramento per ricavi e Mol. Spicca l’attivismo di molte aziende energetiche verso le politiche di mobilità elettrica, verso la promozione di tecnologie di efficienza oppure nell’investire in impianti di produzione energetica con energia rinnovabile.
Le aziende del gas
Il segmento del gas ha vissuto un anno caratterizzato da consumi e prezzi in crescita ma soffre volatilità nei prezzi e incertezza nella direzione da assegnare agli investimenti, mentre è ancora aperta la partita sulle gare per la concessione del servizio di distribuzione locale del metano.
Le imprese dell’acqua potabile
Il comparto dell’acqua potabile sta attraversando un periodo di rinascimento, afferma l’analisi Agici-Accenture. I risultati in redditività dipendono molto da regole e normative, e gli investimenti sono cresciuti in particolare nelle parti di fognatura e depurazione.
Le aziende dei rifiuti
Il settore dei rifiuti ha visto nell’ultimo anno una crescita nella produzione di spazzatura crescita e un aumento della raccolta differenziata; il settore soffre l’incertezza dovuta alla mancanza di un coordinamento centrale ma il 2018 sarà un anno di svolta.
Il commento di Accenture
Per rendere smart le aree urbane, generando crescita, innovazione e valore, le utility devono essere trasparenti nel confronto e aperte alle alleanze; queste aziende devono «puntare su digitalizzazione, spinta da una sempre più rapida evoluzione ed accessibilità delle tecnologie; devono puntare sull’introduzione delle logiche dell’economia circolare con un migliore utilizzo delle risorse e devono puntare infine sull’attivazione di sistemi aperti e di open innovation», aggiunge Pierfederico Pelotti di Accenture in Italia.
di Jacopo Giliberto
FONTE: http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2018-02-27/utility-crisi-e-spalle-investimenti-74-miliardi-181806.shtml?uuid=AEUI1v7D&refresh_ce=1