La creatività "made in Italy" scommette in modo sempre più convinto sulla sostenibilità. Non solo come fonte di guadagno, ma come filosofia di vita. Tra macchine mangiaplastica e feste plastic free ecco alcuni esempi.
Promuovere la cultura del riuso, del riciclo, incentivare la riduzione degli sprechi e l'utilizzo di materiali che abbiano il minor impatto ambientale possibile. Sono tante le startup e le aziende italiane che puntano sulla sostenibilità. Non solo come fonte di guadagno, ma in modo convinto come filosofia di vita. Così nascono macchine che "mangiano" plastica e aiutano a ridurre i rifiuti durante gli eventi, attività di eco-planning degli eventi e modalità di riciclo plastica in chiave design grazie alla stampa 3D. Ecco alcuni esempi, tutti made in Italy.
Il riciclo "utile" alla stampa 3D
Sostenibilità e design si sposano in un progetto nato a Torino tra i banchi universitari e volto al riutilizzo della plastica nella stampa 3D. L'idea è di tre (ormai ex) studenti - Fabrizio Mesiano, Fabrizio Pasquero e Alessandro Severini - che nel 2014 danno vita alla startup "Felfil" in seno all'incubatore I3P del Politecnico torinese. Hanno sviluppato macchine che trasformano la plastica in fili che poi vengono usati dalle stampanti 3D per realizzare gli oggetti più disparati, da portachiavi a cover di smartphone. In gergo si chiamano "estrusori". In questo modo, spiegano, invece di disperdere plastica nell'ambiente o mandarla alla termovalorizzazione, questo materiale viene riusato e trasformato in nuovi oggetti stampati in 3D. L'idea nasce da una convinta adesione alla cultura del riuso. Sulla piattaforma di crowdfunding Kickstarter Felfil è stato uno dei primi soggetti italiani presenti: nel 2015 in 30 giorni raccolse 45 mila euro. Da due anni il sistema ha superato la fase di prototipo ed è disponibile a livello globale: al momento Felfil è "arruolata" a ogni latitudine e per scopi diversissimi. Usano questi estrusori una ventina di atenei di tutto il mondo e perfino una società aerospaziale statunitense. L'obiettivo, spiegano i fondatori, è quello di permettere a chiunque in un laboratorio, azienda o a casa di completare autonomamente il percorso del riciclo della plastica.
Bottigliette di plastica e lattine diventano eco-bonus
Il rispetto dell'ambiente, l'attenzione al riciclo e alla riduzione degli sprechi vanno anche incentivati. Ne è convinta Eurven, azienda veneta specializzata in eco-compattatori che realizza dei "riciclatori" per la raccolta incentivante della plastica. Si tratta di macchine che letteralmente "mangiano" bottigliette di plastica (ma anche altri materiali come alluminio o vetro, quindi lattine e bottiglie) e in cambio danno buoni sconto o bonus in euro. Come per il meccanismo di vuoto a rendere, questi dispositivi “insegnano” che i rifiuti hanno un valore. L'azienda è attiva con collaborazioni su tutto il territorio italiano ma da poco si è lanciata nel jet-set estivo. Gli eco-compattatori hanno debuttato anche in alcune location di concerti importanti per evitare la dispersione della plastica. Caso emblematico la città di Lignano Sabbiadoro che li ha usati di recente al concerto di Vasco Rossi: in questa serata sono stati raccolti ben 225 chili di plastica pari a 10 mila bottiglie. L'equivalente di 50 metri cubi di imballaggi compattati: 20 cassonetti della spazzatura in meno. Calcolato un risparmio del 60% di energia e del 70% di ingombro e 250 chili di anidride carbonica emessa in meno. Le macchine "mangia-plastica" torneranno a Lignano per i concerti di Cesare Cremonini (15 giugno), Negramaro (24 giugno) e per la fan race The Color Run del 28 luglio.
I party con l'anima "green"
Comincia a intravedersi un'anima "green" anche nell'organizzazione di eventi, feste e ricevimenti: un settore che spesso è molto attento al risparmio nel portafogli ma non per risorse e materiali. Intercetta questa tendenza la startup romana di tre ragazze - Claudia Minniti, Olga Romano e Rosa Ciacci - che in tre anni hanno messo in piedi un'attività da eco-planner con allestimenti in tutta Italia. "L'idea è nata per uscire dal precariato", spiega a SkyTG24.it Rosa Ciacci, "ma per noi è diventata anche una sfida per promuovere un'economia civile e dei valori green". C'è chi chiede eventi sostenibili solo "di facciata", perché l'eco-friendly oggi fa tendenza, ma ci sono clienti che "chiedono sempre più consapevolmente di realizzare eventi sostenibili". Che vuol dire ridurre al minimo gli sprechi, utilizzare materiali di riciclo, carte ecologiche (anche quella piantabile, tree free o di alghe). Banale, ma non troppo, la messa al bando della plastica monouso, sostituita da materiali ecologici, biodegradabili, compostabili, realizzati anche con bio plastiche in fibra di mais, in legno, in foglie di palma cadute naturalmente dalle piante durante il loro ciclo biologico. Nata grazie a un bando del 2015 di Coopstartup nel Lazio, la startup Ecoplanner punta a traghettarsi nella fase di impresa entro dicembre.
Obiettivo: 100% riciclo per la plastica
Anche nell'utilizzo della plastica può esserci una coscienza "green": la startup Socopet ha sviluppato una tecnologia per una plastica alimentare Pet che è riciclabile al 100%. Un dettaglio non da poco, grazie al quale i contenitori e i recipienti realizzati con questo materiale (alternativi a quelli tradizionali del mercato alimentare) possono essere interamente riciclati. È una plastica "pregiata", destinata in maniera certa e completa alla filiera del riciclo, che non rischia di essere dispersa nell'ambiente, inquinando, o di essere termovalorizzata. Quest'anno il progetto ha chiuso una campagna di equity crowdfunding sulla piattaforma Mamacrowd.com: l'obiettivo era raccogliere 100 mila euro, ma Socopet ne ha ottenuti oltre 340 mila. Tra i clienti attuali ci sono anche colossi mondiali del food e importanti marchi italiani di conserve alimentari.
di Stefania Passarella
FONTE: https://tg24.sky.it/ambiente/2018/06/07/startup-italiane-sostenibili.html