Il Segretario generale dell’Onu, António Guterres, si è complimentato per la conclusione del deludente Summit del G20 perché la Dichiarazione di Buenos Aires, nonostante le pressioni di Donald Trump e dei suoi alleati australiani, brasiliani e sauditi conferma l’Accordo di Parigi sul clima e gli obiettivi di sviluppo sostenibile per il 2030 che si basano in gran parte sulla resilienza climatica e ambientale. Per Guterres, questo accordo concluso dai leader delle 20 più grandi economie del mondo, che rappresentano la parte più grande delle emissioni mondiali di gas serra, possono aiutare la comunità internazionale a fare in modo che il cambiamento climatico sia una corsa che possiamo vincere. E’ una corsa che dobbiamo vincere».
In un comunicato, il segretario generale dell’Onu evidenzia che «La dichiarazione del G20 sottolinea 3 messaggi chieve in rapporto agli impegni mondiali del momento. I leader del G20 hanno riaffermato il loro sostegno all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile il nostro progetto mondiale per una globalizzazione giusta che non lasci nessuno da parte. Il documento si è impegnato a utilizzare tutti gli strumenti politici per pervenire a una crescita forte, sostenibile, equilibrata e inclusiva». Ma il capo dell’Onu, mentre stava per cominciare a Katowice, in Polonia, la 24esemima Conferenza delle parti dell’United Nations framework convention on climate change (Cop24 Unfccc), si è soprattutto rallegrato che «I leader del G20 hanno sottolineato la necessità di rafforzare l’ambizione nella lotta contro il cambiamento climatico e hanno espresso il loro deciso sostegno ai Paesi firmatari per l’attuazione degli impegni enunciati nei loro Nationally Determined Contribution. L’accordo sil programma di lavoro da Parigi alla Cop di Katowice – essenzialmente il libro delle regole per l’applicazione – farà progredire considerevolmente l’attuazione».
In realtà Guterres preferisce vedere il bicchiere mezzo pieno e sa bene che la prudente ed esangue Dichiarazione di Buenos Aires segna la definitiva uscita degli Usa di Trump dall’Accordo di Parigi, come sa che gli Usa sono a Katowice per boicottare ogni significativo passo avanti verso gli obblighi di ridurre i gas serra e il consumo dei combustibili fossili insieme ai loro alleati eco-scettici che restano nell’Unfccc apparentemente solo per sabotarla.
Dopo un anno di catastrofi climatiche devastanti in tutto il mondo, dalla California al Kerala, dalle Tonga al Giappone e all’Italia, la Cop24 Unfccc che si è aperta ieri sconta proprio la mancanza di una vera leadership climatica internazionale e Unione europea e Cina, le uniche in grado di rafforzare la cooperazione internazionale e fare in modo che gli NDC siano attuati e gestiti in maniera equa e trasparente, sono in difficoltà per le loro contraddizioni e difficoltà interne.
Aprendo la Cop24 la segretaria esecutiva dell’Unfccc, la messicana Patricia Espinosa, ha ricordato che «Quest’anno sarà probabilmente uno dei 4 più caldi mai registrati. Le concentrazioni di gas serra nell’atmosfera hanno raggiunto livelli record e le emissioni continuano ad aumentare. Le ripercussioni del cambiamento climatico sono peggio che mai. Questa realtà ci dice che dobbiamo fare molto di più: la Cop24 deve fare in modo che questo si produca».
Dalla Cop24 dovrebbe uscire un insieme finale di direttive per l’attuazione che permettano di avviare azioni concrete a favore del clima, in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi, in particolare per quanto riguarda l’adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici, la riduzione delle emissioni di gas serra e i contributi finanziari ed altri sostegni ai Paesi in via di sviluppo. Tutti impegni che Trump e i sui accoliti vedono come il fumo negli occhi.
6 mesi dopo la Cop22 Unfccc di Parigi del 2015 sono state avviati i negoziati sulle direttive di applicazione che la Cop24 dovrebbe approvare, ma all’UInfccc ricordano che, «Benché i governi si siano impegnati a finalizzare queste direttive al fine di sfruttare tutto il potenziale dell’Accordo, molto resta ancora da concludere a Katowice».
Il presidente della Cop24, Michal Kurtyka, ha detto che «L’Accordo di Parigi del 2015 è entrato in vigore più rapidamente di ogni accordo di questo tipo. Chiedo adesso a tutti i Paesi unirsi, basandosi su questo successo, e rendere l’accordo pienamente funzionale. Siamo pronti a lavorare con tutti i Paesi al fine di assicurarci che lasceremo Katowice con un insieme completo di direttive per la messa in opera e con la certezza che abbiamo servito il mondo e la sua popolazione».
Il problema è che la spinta che dette velocità alla ratifica dell’Accordo di Parigi era dovuta alla presenza di una leadership globale che quell’Accordo lo aveva fortemente voluto e che oggi al posto di Barack Obama c’è Donald Trump e che al posto di Lula e Dilma Roussef c’è Jair Bolsonaro. Resta a giganteggiare solo Papa Francesco con la sua Laudato Si’, ma è il monarca dello Stato più piccolo de mondo e, come avrebbe detto Stalin, non ha molte divisioni se non quelle dei fedeli cattolici e dei suoi vescovi a volte recalcitranti.
Forse la nuova leadership climatica è collettiva, Come ha fatto notare la Espinosa, «I Paesi godono di un largo consenso a favore di un’azione rapida per il clima, la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e la richiesta di soluzioni sono aumentate a causa delle prove evidenti che il nostro clima sta cambiando. Non possiamo semplicemente dire a dei milioni di persone in tutto il mondo che soffrono già per gli effetti del cambiamento climatico che non abbiamo mantenuto le promesse»,
L’altra leadership che può aiutare l’Unfccc è quella scientifica: la Cop24 arriva dopo una serie di rapporti, a cominciare da quello speciale dell’Ipcc sugli 1,5°C – che evidenziano che le emissioni di gas serra stanno di nuovo aumentando invece di diminuire e che questo avrà pesantissime ripercussioni sulla salute umana, sull’economia e sulla biosfera. La Espinosa aggiunge che «Tutte queste conclusioni confermano l’ assoluta necessità di mantenere l’impegno più fermo rispetto agli obiettivi dell’Accordo di Parigi che mirano a limitare il riscaldamento del pianeta a un livello ben inferiore ai 2° C, e di proseguire gli sforzi miranti a raggiungere gli 1,5° C. Tutta la nostra attenzione dovrà concentrarsi sulla realizzazione di questo obiettivoe sullo svluppo di un’ambizione in questo senso».
Uno degli strumenti per riuscirci è il Dialogo di Talanoa organizzato dalle Isole Figi alla Cop23 di Bonn per valutare i progressi compiuti dall’Accordo di Parigi e per trovare delle soluzioni pratiche e locali per aumentare l’impegno degli NDC dei singoli Paesi per ridurre le loro emissioni. Durante la riunione di alto livello che chiuderà il Dialogo di Talanoa, i ministri riuniti in Polonia esamineranno il rapporto Ipcc sulle conseguenze di un riscaldamento globale di 1,5° C e sull’adeguamenti necessari per agire efficacemente in futuro. L’Espinosa ha commentato: «Nutro la speranza che questo darà ai ministeri l’occasione di lanciare un segnale politico a favore di un’ambizione accresciuta».
I numeri della Cop24 Unfccc, che punta alla carbon neutrality e alla parità di genere, sono impressionanti: ospiterà oltre 28.000 persone, che comprendono quasi 13.000 negoziatori delle diverse delegazioni nazionali, circa 450 membri delle agenzie Onu, oltre 7.000 osservatori di organizzazioni non governative e 1.500 rappresentanti dei media. Oltre a oltre 6.000 dipendenti, la conferenza impiega circa 500 volontari. Lo spazio per le conferenze fornito dal governo polacco in soli sei mesi copre un’area di circa 100.000 m2 e quasi 2.000 persone hanno lavorato alla costruzione e alla sistemazione dello spazio della conferenza.
Ben oltre 100 eventi metteranno in risalto l’azione climatica per trasporti, acqua, uso del suolo, energia, industria della moda, per citarne solo alcuni, ai quali parteciperanno amministratori delegati, sindaci, governatori e leader della società civile.
Oggi ci sarà l’inaugurazione ufficiale con la cerimonia di apertura alla presenza di circa 40 Capi di Stato e del segretario generale dell’Onu e durante la Cop24 Unfccc i ministri e i capi di Stato di quasi 200 Paesi e territori del mondo potranno partecipare ,a eventi di alto livello su aspetti determinanti dell’azione climatica, come il bilancio pre-2020 che valuterà le misure climatiche da prendere prima del 2020; il dialogo ministeriale sul finanziamento climatico che esaminerà lo stato dei flussi finanziari mondiali legati al clima che emergono dalla terza Valutazione biennale; la riunione sull’Azione climatica mondiale che offrirà una visione unica del modo in cui il mondo è colpito dal cambiamento climatico e di come i diversi settori affrontano il problema.
di Umberto Mazzantini
FONTE: http://www.greenreport.it/news/clima/cop24-unfccc-clima-cercasi-disperatamente-leadership-mondiale-video/