La Commissione europea ha presentato la sua proposta ai 27 governi e all’Europarlamento di una Legge europea per il clima con l’obiettivo di eliminare le emissioni inquinanti di CO2 entro il 2050, introducendo una prima moderata apertura alle sollecitazioni degli ambientalisti per una accelerazione concreta almeno entro il 2030. Un segnale politico è arrivato invitando alla riunione settimanale dei commissari Ue, che ha approvato il testo, l’attivista svedese Greta Thunberg, ormai simbolo globale della lotta ai cambiamenti climatici e molto critica sui tempi lunghi del provvedimento comunitario. Ma Greta ha continuato a contestare l’iniziativa dell’istituzione Ue definendo «una resa» l’obiettivo distante trenta anni e esortando a interventi urgenti contro i cambiamenti climatici «dal 2020». Anche subito dopo, partecipando a una riunione della commissione Ambiente nell’Europarlamento di Bruxelles, ha ribadito che bisogna «agire ora».
Monitoraggi
La proposta di Legge sul clima della Commissione europea ha incluso un complesso di monitoraggi e valutazioni sui miglioramenti europei e nazionali nella riduzione di emissioni inquinanti, in modo da poter chiedere «aggiustamenti» nella prospettiva un po’ meno futuristica dell’obiettivo 2030. Una prima revisione potrebbe già essere proposta, se ritenuta necessaria, dal giugno 2021. I monitoraggi successivi sono scadenzati al settembre 2023 e poi ogni cinque anni. Italia, Francia, Spagna, Austria, Olanda, Danimarca e Svezia sono stati tra i Paesi membri che hanno sollecitato una accelerazione concreta dopo l’annuncio iniziale della strategia della Commissione europea sul «Green deal» per il 2050. La Germania non si e’ unità a questo gruppo per tutelare le sue industrie molto inquinanti, che preferiscono tempi lunghi.
Consultazione pubblica
La Commissione europea ha proposto anche l’apertura di un dibattito per arrivare a un «Patto sul clima» con tutte le parti interessate e, in particolare, con gli imprenditori che devono rendere più’ sostenibili le loro attività produttive. La presidente dell’istituzione di Bruxelles, la tedesca Ursula von der Leyen, ritiene che la proposta di legge sul clima con obiettivo 2050 «offre prevedibilità e trasparenza per le industrie e gli investitori» e «garantisce che la transizione sarà graduale e giusta». I commissari Ue propongono poi un rafforzamento del loro potere di controllo sanzionatorio sugli Stati membri non in regola con il rispetto degli impegni anti-inquinamento.
Timmermans a Greta: «Noi più ottimisti di lei»
Il vicepresidente olandese della Commissione europea Frans Timmermans ha detto di aver provato a spiegare a Thunberg che noi commissari «usiamo un altro approccio e siamo più ottimisti di lei sulle tecnologie emergenti» e riconosciamo che «se non ci fosse stata lei e il modo in cui ha mobilitato due generazioni di giovani probabilmente oggi non staremmo neanche discutendo una legge sul clima». Nell’intervento nella Camera Ue Greta ha comunque ribadito le sue dure critiche alla proposta . «Se la casa brucia non si aspetta qualche anno per spegnere l’incendio, tuttavia è questo che ci propone la Commissione europea — ha detto l’attivista svedese —. Vi arrendete di fronte a fare quello che è possibile per il futuro dei vostri figli. Siamo nel pieno di una crisi che però non viene trattata come tale. Manca la consapevolezza, la giusta leadership e il tempo. È un piano che ignora i dati scientifici». Al termine dell’audizione la maggior parte degli eurodeputati della commissione Ambiente ha applaudito Greta in piedi.
di Ivo Caizzi
Fonte: https://www.corriere.it/economia/aziende/20_marzo_04/legge-ue-clima-zero-emissioni-obbligatorie-2050-greta-resa-servano-interventi-2020-b96b8206-5e0d-11ea-8e26-25d9a5210d01.shtml