Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Il testo passerà ora alla Camera dei deputati e al Senato per essere valutato. Le risorse previste per il varo e la messa in pratica del Piano sono pari a circa 210 miliardi di euro: 144,2 miliardi finanzieranno nuovi progetti, mentre i restanti 65,7 miliardi serviranno per portare a termine progetti già avviati. A questi fondi si dovrebbero andare ad aggiungere 13 miliardi del React-Eu per un totale che arriverebbe a 222,9 miliardi per il Next Generation Eu.
Gli assi stratetigici del Pnnr
Digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale saranno i tre assi strategici del Pnrr condivisi a livello europeo. Nel dettaglio, il Piano si articolerà in sei missioni: digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute.
Il primo 70% delle sovvenzioni verrà impegnato entro la fine del 2022 e speso entro la fine del 2023. Il piano prevede inoltre che il restante 30% delle sovvenzioni sarà speso tra il 2023 e il 2025. Nei primi tre anni, la maggior parte degli investimenti e dei nuovi progetti sarà sostenuta da sovvenzioni. Mentre nel periodo 2024-2026 la quota maggiore dei finanziamenti per progetti aggiuntivi arriverà dai prestiti. Il 70% delle risorse complessive sarà utilizzato per investimenti pubblici, mentre il 21% a quelli privati.
Transizione energetica
Alla “Rivoluzione verde e transizione ecologica” saranno destinati 68,9 miliardi. Si va dall’idrogeno verde alle energie rinnovabili, dalle ciclovie (con 1.000 km di piste ciclabili in città e 1.626 km di piste turistiche) al rimboschimento fino al riciclo dei rifiuti. In particolare, scrive l’agenzia Ansa, 6,3 miliardi sono destinati a progetti su “Impresa verde ed economia circolare”, 18,2 miliardi a “Transizione energetica e mobilità locale sostenibile”, 29,3 miliardi per “Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici”, 15 miliardi per “Tutela e valorizzazione del territorio e della risorsa idrica”. Rientra anche la decarbonizzazione dell’ex Ilva. Obiettivi di questi investimenti saranno nel complesso ridurre le emissioni, migliorare l’efficienza energetica, proteggere e conservare l’Italia per consegnarla migliore alla Next Generation.
Fonte: https://www.lanuovaecologia.it/recovery-plan-transizione-ecologica-2/