L’editoriale “Mitigating the threat of emerging infectious diseases; a coevolutionary perspective” di Cock Van Oosterhout, pubblicato su Virulence da Cock Van Oosterhout, dekla School of Environmental Sciences dell’università dell’East Anglia (Uea), sottolinea che «Abbiamo urgente bisogno di controllare la trasmissione di agenti patogeni come SARS-CoV-2 utilizzando passaporti vaccinali, massimizzando la variazione genetica nel bestiame e riducendo la quantità di carne che mangiamo».
Van Oosterhout spiega: «Negli ultimi secoli, noi esseri umani abbiamo vissuto in modo non sostenibile. Ora abbiamo una vasta popolazione, non solo di esseri umani, ma anche di animali domestici e bestiame. Questo costituisce un terreno fertile ideale per l’evoluzione e la trasmissione di malattie infettive zoonotiche che passano da un animale a un ospite umano».
L’editoriale di Van Oosterhout conferma e dimostra che globalmente la biomassa del bestiame è più di 10 volte superiore a quella di tutta la fauna selvatica messa insieme.
All’Uea spiegano che «La “dimensione genetica effettiva” determina la quantità di variazione genetica che può essere mantenuta nella popolazione e questa variazione genetica è fondamentale per contrastare l’evoluzione delle malattie infettive. Ma la dimensione genetica effettiva del bestiame mondiale è 80 volte inferiore alla dimensione minima vitale della popolazione delle specie che vivono libere».
Van Oosterhout evidenzia che «La combinazione di elevata biomassa di bestiame e bassa variazione genetica ha ribaltato l’equilibrio co-evolutivo con i patogeni zoonotici. La distruzione degli habitat, il commercio illegale di animali selvatici e altre attività umane hanno portato molte specie in contatto tra loro e questo facilita spill-over, spillback e l’ibridazione dei patogeni. Dato che siamo in stretto contatto con i nostri animali domestici e il bestiame, ci sono molte opportunità per la propagazione di virus dagli animali agli esseri umani e per lo spillback dagli esseri umani agli animali. Complessivamente, queste condizioni hanno creato una tempesta perfetta per l’evoluzione e la trasmissione di malattie infettive zoonotiche. Il Covid-19 ci ha dimostrato che gli esseri umani non sono immuni ai processi evolutivi che guidano gli adattamenti dei patogeni. Abbiamo urgentemente bisogno di ripristinare questo squilibrio co-evolutivo e controllare la trasmissione di agenti patogeni come SARS-CoV-2 utilizzando passaporti vaccinali, massimizzando la variazione genetica nel bestiame e riducendo il nostro consumo di proteine animali. Dobbiamo anche essere consapevoli dei serbatoi di patogeni, sia a livello locale che globale».
Per lo scienziato, «E’ ora che iniziamo a riconoscere che la nostra salute, l’ambiente e la nostra economia globale sono tutti strettamente interconnessi. Agenti patogeni come SARS-CoV-2 continueranno ad evolversi se portati a infettare gli esseri umani, in qualsiasi parte del mondo. A sua volta, questo rappresenta una minaccia per la popolazione umana in generale, anche nei Paesi che hanno l’infezione sotto controllo».
Van Oosterhout conclude: «La nostra società sta affrontando una minaccia significativa e tutti noi dobbiamo fare ciò che possiamo, sia a livello individuale che sociale, per migliorare le nostre prospettive a lungo termine come specie. Questi cambiamenti devono essere implementati a livello globale per combattere efficacemente le pandemie».
Fonte: https://www.greenreport.it/news/aree-protette-e-biodiversita/uomini-animali-e-pandemia-di-covid-19-il-nostro-stile-di-vita-ha-creato-la-tempesta-perfetta/