Legambiente ha accolto favorevolmente il via libera della commissione per l’industria, la ricerca e l’energia del Parlamento europeo alla proposta di revisione della direttiva sulle performance energetiche degli edifici, la cosiddetta “Direttiva sulle case green”.
Il testo adottato prevede che tutti i nuovi edifici dovranno essere a zero emissioni a partire dal 2028, mentre quelli esistenti dovranno raggiungere la classe energetica E entro il 2030 e D entro il 2033. Per il riscaldamento, si prevede il divieto di utilizzo di combustibili fossili entro il 2035. E l’abolizione di sussidi per l’istallazione di boiler a combustibili fossili entro il 2024.
“Purtroppo – sottolinea Legambiente – si consente l’installazione, sia negli edifici esistenti che nuovi, di boiler a idrogeno o biogas miscelati con combustibili fossili. Opzione, questa, che per l’associazione ambientalista va eliminata”.
Si tratta di “Un primo importante passo verso la decarbonizzazione del settore edilizio – secondo Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – in particolare di quello residenziale, per aiutare concretamente ambiente e clima, con ricadute positive anche nel settore economico e produttivo, e per dare una mano alle famiglie, aiutandole a vivere meglio e a spendere meno”.
Case green, l’edilizia in Italia e il Superbonus
“In Italia – spiega Katiuscia Eroe, responsabile nazionale energia Legambiente – ci sono oltre 14milioni di abitazioni residenziali, di cui solo il 12,8% è considerato da Istat e non solo patrimonio storico. Un dato che mette in evidenza come questa Direttiva sia assolutamente applicabile anche nel nostro Paese. Secondo la proposta europea, in Italia dovremmo intervenire, entro il 2033, complessivamente su oltre 9,7 milioni di edifici oggi in classe E, F o G. Parliamo di oltre il 75% del patrimonio edilizio residenziale, che consentirebbe una riduzione delle emissioni di CO2 di oltre 14 milioni di tonnellate”.
Katiuscia Eroe ribadisce, quindi, la necessità di rivedere il sistema degli incentivi in Italia: “Non basta aver ridotto la percentuale del 110% al 90%. Bisogna avviare una vera e propria revisione di tutti gli strumenti, consentendo soprattutto alle famiglie in difficoltà un vero accesso a questi strumenti a costo zero ed eliminando dai sistemi incentivanti tutte le tecnologie a fonti fossili, come le caldaie a gas, oltre a spingere, nelle nuove costruzioni e nelle ristrutturazioni, l’utilizzo di materiali innovativi e sostenibili.”
Secondo Legambiente, quindi, la direttiva sulle “case green” rappresenta una “grande opportunità per decarbonizzare il patrimonio abitativo, combattere la povertà energetica, ridurre la bolletta energetica delle famiglie e continuare a dare slancio e occasioni di innovazione al settore edilizio”.
“I suoi primi passi – aggiunge Ciafani – il nostro Paese li ha mossi nel 2020 attraverso lo strumento del Superbonus, lì deve ripartire migliorando lo strumento piuttosto che cancellandolo come si sta facendo in questi mesi. La chiusura di fatto del mercato dell’acquisto dei crediti sta, infatti, comportando l’impossibilità di avviare nuovi progetti di riqualificazione energetica, e ciò a prescindere dalla percentuale del beneficio. Il Governo più che disincentivare questo mercato dovrebbe incoraggiarlo utilizzando le tante aziende partecipate”.
Fonte: https://www.helpconsumatori.it/primo-piano/case-green-legambiente-bene-il-via-libera-del-parlamento-ue/