Il riscaldamento globale potrebbe quasi quintuplicare i decessi causati dal caldo se non verranno adottati provvedimenti immediati per limitare l’aumento della temperatura sotto 1,5°C. Questo quanto emerge dal rapporto annuale della rivista scientifica 'The Lancet' ('2023 Lancet countdown on health and climate change') dedicato a salute e cambiamenti climatici, in cui si fa presente, tra gli altri elementi, che "il mondo si trova ad affrontare danni irreversibili" ed è per questo che "l'imperativo" è offrire "una risposta incentrata sulla salute".
"Il mondo sta andando nella direzione sbagliata - viene spiegato - con continui investimenti e sussidi al settore dei combustibili fossili e una scarsa priorità alla giusta transizione energetica". Il rapporto - condotto dall'University College di Londra, che rappresenta il lavoro di 114 esperti provenienti da 52 istituti di ricerca e agenzie Onu di tutto il mondo, tra cui l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e l'Organizzazione meteorologica mondiale (Omm) - presenta 47 indicatori che includono metriche nuove e migliorate per monitorare l'inquinamento atmosferico domestico, il finanziamento dei combustibili fossili, e l'impegno delle organizzazioni internazionali sui benefici per la salute derivanti dalla mitigazione del clima. Inoltre viene pubblicato in un momento fondamentale, dal momento che ci si trova ormai alla fine dell'anno più caldo mai registrato e a pochi giorni dall'inizio del vertice mondiale sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite, la Cop28 in programma a Dubai.
Secondo il rapporto "la mancanza di azione nel contrastare il cambiamento climatico sta portando a perdite di vite umane e peggiori condizioni di vita". Viene messo in evidenza come "le morti legate al caldo tra gli anziani" siano "aumentate dell'85% nell’ultimo decennio e il cambiamento climatico" stia "impattando sistemi essenziali come acqua, igiene e produzione alimentare". Inoltre "le perdite economiche legate a eventi meteorologici estremi sono in aumento e colpiscono maggiormente i Paesi a basso e medio indice di sviluppo umano (Hdi), aggravando le disuguaglianze globali". Per la prima volta nella storia delle conferenze sul clima, ci sarà un'intera giornata dedicata alla salute; in questa occasione dovrebbe essere adottata una dichiarazione su salute e clima, ma gli esperti ritengono che manchi il riconoscimento della causa principale del fallimento della salute pubblica: i combustibili fossili. Una lettera aperta firmata da 46 milioni di professionisti della salute, indirizzata al presidente della Cop28 Sultan Al Jaber, lo esorta a "impegnarsi per un'eliminazione più rapida, giusta ed equa dei combustibili fossili e a investire in una transizione energetica rinnovabile".
Nel 2022, le persone sono state esposte in media a 86 giorni di temperature elevate pericolose per la salute.
Gli autori denunciano "la negligenza di governi, aziende e banche che continuano a investire in petrolio e gas mentre le sfide e i costi dell'adattamento aumentano e il mondo si avvicina a un danno irreversibile. Gli autori avvertono che senza un’azione di mitigazione decisa e rapida per affrontare le cause profonde del cambiamento climatico, la salute dell'umanità è gravemente rischio". Inoltre delineano "l'opportunità che una giusta transizione energetica" possa offrire "una riduzione delle disuguaglianze sanitarie e migliorare la salute e il benessere di tutte le popolazioni". Quello che è necessario è "un'azione urgente per il clima incentrata sulla salute", per spostare "l'economia globale verso un'economia a zero emissioni di carbonio, offrendo allo stesso tempo opportunità trasformative per migliorare la salute delle popolazioni mondiali attraverso un migliore accesso e una maggiore sicurezza energetica, aria più pulita, acqua potabile più sicura, diete e stili di vita più sani e città più vivibili".
Fonte https://www.rainews.it/articoli/2023/11/il-caldo-estremo-minaccia-di-uccidere-un-numero-di-persone-cinque-volte-superiore-entro-il-2050-30e96090-66e9-4f98-a962-906a6e033b7e.html